Mentre cresce la tensione al confine tra Russia e Ucraina, sono arrivati nei pressi di Lugansk gli aiuti umanitari inviati da Kiev. 800 tonnellate di beni di prima necessità per le migliaia di persone che da settimane vivono in precarietà senza servizi ed elettricità. Ancora fermo al confine il convoglio umanitario russo in attesa dell’autorizzazione a entrare.
“Credo sia giusto aiutare gli altri. Siamo la Croce Rossa, nessuno impedirà l’arrivo degli aiuti nelle zone di crisi” afferma una responsabile della croce rossa internazioanle “E’ possibile far arrivare gli aiuti a Lugansk e riusciremo ad aiutare chi ne ha bisogno”.
Il convoglio della discordia non convince Kiev. Secondo le testimonianze di alcuni giornalisti sul luogo alcuni dei 281 camion russi conterebbero grano e coperte, ma altri sarebbero vuoti. Kiev ripete di non aver bisogno degli aiuti di Mosca.
“Le autorità ucraine non hanno mai indirizzato alla Federazione Russa nessuna richiesta di aiuto” ha dichiarato Irina Gerashenko, Consigliera del Presidente Poroshenko “Non abbiamo chiesto nessun convoglio o altri aiuti umanitari. Siamo in grado di provvedere alla sopravvivenza dei cittadini ucraini da soli”.
Come conseguenza alla notizia della distruzione da parte dell’esercito di Kiev di alcuni blindati russi penetrati in territorio ucraino giovedi, che Mosca continua a smentire, è in aumento la presenza di truppe russe al confine con l’Ucraina.
il Ministro degli Esteri ucraino ha confermato che vedrà domenica a Berlino il suo omologo russo, insieme ai colleghi francese e tedesco.