Almeno diecimila persone hanno manifestato a Tel Aviv per esigere dal governo israeliano una soluzione durevole al conflitto con Hamas. Una mobilitazione trasversale, con voci che invocano una nuova occupazione di Gaza e altre che chiedono di fare la pace con i palestinesi.
Dror Shamir risiede non lontano dalla Striscia. “I nostri bambini di dodici e quattordici anni vivono ogni giorno con la paura dei missili – dice – Quando suona l’allarme hanno soltanto 15 secondi per mettersi al riparo: 15 assurdi secondi. Sono talmente spaventati che non vanno più in bagno, non dormono più”.
La tregua, estesa mercoledì sera per altri cinque giorni, fa sperare i palestinesi di Gaza. Ma cinque settimane di dura offensiva militare hanno gravemente compromesso il sistema idrico. Nel quartiere di Khan Younis, nessuno ha più accesso all’acqua corrente.
“Siamo costretti a comprare l’acqua, qui siamo senza acqua e senza corrente elettrica – afferma un residente – E l’acqua che compriamo non è potabile, serve solo per lavarsi e per fare il bucato”.