Non bastassero gli integralisti islamici di Isis che dilagano al nord e all’ovest dell’Iraq, nel paese è in atto una vera e propria lotta politica per il premierato. Il presidente Fouad Massoum ha conferito ad Haider al Abadi il ruolo di formare il nuovo governo.
Al Abadi era compagno di partito del premier uscente al Maliki, la magistratura aveva detto che sarebbe stato l’ex primo ministro a dover ricereve l’incarico.
La costituzione obbliga il presidente ha scegliere il premier nella fila della coalizione vincente.
Massoum ha invece scelto al Abadi visto che faceva comunque parte della coalizione vittoriosa alle elezioni del 30 aprile. Molti deputati sono passati a sostenerlo ma per l’alleanza nazionale il candidato ufficiale resta, per ora, al Maliki.
L’uomo non è disposto a gettare la spugna. Parte del partito considera quella di Massoum una decisione incostituzionale e i suoi sostenitori sono scesi in strada e al Maliki nelle scorse ore ha richiamato le forze armate a Baghdad e fatto un discorso televisivo in cui attaccava proprio il presidente Massoum. Il rischio è quello di uno scontro fra le opposte fazioni nella capitale.
L’ex premier è inviso agli occidentali ed è accusato da più parti di non aver saputo opporsi ad Isis. E gli integralisti del califfato del Levante non potevano avere occasione migliore con un nemico diviso.