Portogallo, per BES salvataggio da 4,4 mld di euro

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Neanche il tempo di festeggiare l’uscita dal programma di salvataggio, che il Portogallo si ritrova sull’orlo di una nuova crisi.

Protagonista: Banco Espirito Santo, istituto di credito che ha rivelato un rosso di 3 miliardi e mezzo di euro a causa dei guai dell’impero finanziario della famiglia fondatrice.

L’intervento di Lisbona è arrivato dopo un weekend di negoziati frenetici con Bruxelles.

“Il rischio di cessazione dei pagamenti e di impossibilità di adempiere agli obblighi creava un pericolo di contagio così grande da mettere in discussione la stabilità del sistema finanziario nazionale. La banca centrale del Portogallo – ha detto il governatore Carlos Costa – ha optato per alcune misure di risoluzione, compresa la costituzione di una nuova banca”.

Prioritario, per Lisbona, separare i destini della banca da quelli della famiglia Espirito Santo: le attività sane saranno scorporate in un nuovo istituto che sarà ricapitalizzato con 4,4 miliardi di euro.

“Nessun segno di panico per le strade. Le persone si sono recate normalmente agli sportelli per chiedere informazioni. I fondi che utilizzerà il governo fanno parte di un cuscinetto di denaro della troika che teneva per affrontare situazioni di crisi”, racconta l’inviata di Euronews Patricia Cardoso.

“Ma la somma, cioè quello che il governo darà in prestito al fondo di risoluzione, corrisponde al 2,6% del Pil portoghese, e questo farà esplodere il deficit di quest’anno, se non sarà rimborsata entro dicembre”, aggiunge.

I detentori di obbligazioni privilegiate e i correntisti saranno tutelati. Gli azionisti e i creditori non privilegiati saranno chiamati invece ad accollarsi le perdite in una nuova “bad bank” che gestirà le attività tossiche e il debito a rischio del gruppo Espirito Santo.

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