Turchia al voto: bassa affluenza tra elettori 'tedeschi', sondaggi premiano Erdogan

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In Germania, dopo quattro giorni di voto, domenica 3 agosto si sono chiusi i seggi per le presidenziali turche. Le urne sono state sigillate e inviate in Turchia per lo spoglio.

In Germania c‘è la più grande comunità turca al mondo: dei circa 2milioni e 800mila turchi all’estero che hanno diritto di voto, la metà – 1 milione e 400mila – vive in Germania. Un numero equivalente agli elettori di Adana, la quinta città turca per numero di abitanti. Ma meno di 114mila elettori si sono recati alle urne, circa l’8% degli aventi diritto.

La bassa affluenza non modifica i piani del premier turco, Recep Tayyip Erdogan, dato per favorito nella corsa alla presidenza. Erdogan, però, vuole dare alla prima elezione diretta del capo dello Stato una valenza forte e ha più volte ribadito che la natura del voto rafforzerà la legittimità del prossimo presidente.

Erdogan ha puntato molto sul voto tedesco. A febbraio e a maggio ha visitato Berlino e Colonia con l’obiettivo di conquistare l’elettorato e magari ottenere una percentuale di voti maggiore rispetto alla madrepatria.

Il premier contava sull’appoggio degli emigranti che lasciarono il paese negli anni ’60 e ’70, durante la diaspora, per lo più provenienti dalle aree rurali più legate alle tradizioni.

Co-presidente di Alleanza ’90 – Partito dei Verdi tedesco, Cem Özdemir, è uno dei primi politici turchi che hanno fatto carriera in Germania ed è anche uno dei più critici verso il voto dei turchi all’estero: “Se il governo tedesco avesse dato ai turchi che vivono in Germania la cittadinanza tedesca, se avesse modificato prima la legge sulla cittadinanza, la maggior parte di queste persone si sarebbe legata a questo paese e cercherebbe di risolvere i propri problemi qui, non in Turchia o in un altro paese – sostiene Özdemir – Ecco perché, invece di criticare la prima generazione di immigrati turchi, dobbiamo perseguire una politica di integrazione”.

A una manciata di giorni dalle prime elezioni presidenziali a suffragio diretto in Turchia, i sondaggi dicono che Erdogan sarà il 12esimo capo dello Stato, già al primo turno, con un risultato tra il 52 e il 56% dei voti. 20 punti in più del suo maggiore rivale.

Il team del premier sta già preparando il discorso della vittoria. Erdogan è consapevole che gli elettori della madrepatria hanno più interesse a votare rispetto ai residenti all’estero.

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