Peggiora col passare delle ore il bilancio del terremoto che domenica ha colpito la regione meridionale cinese dello Yunnan: Oltre 38o i morti, secondo i
soccorritori. Circa 2000 finora i feriti e 60.000 gli sfollati, mentre continuano le operazioni di soccorso.
Il premier cinese Li Keqiang vuole rendersi personalmente conto dei danni anche per calmare l’opinione pubblica che accusa le autorità di un’inesistente prevenzione e di aver sottostimato i rischi in una regione assai instabile dal punto di vista geologico. Il terremoto infatti, non è stato particolarmente devastante. Sei gradi della scala Richter, ma le case erano costruite in spregio alle più elementari norme antisismiche.
Ecco perché secondo gli esperti il terremoto ha avuto lo stesso impatto di un bombardamento aereo. Nel 1970, nella stessa zona, un altro terremoto fece 15.000 morti.