Uno spiraglio di pace si apre a Gaza. Un cessate il fuoco umanitario di 72 ore è stato accettato dalle parti in conflitto ed è entrato in vigore stamani.
“E’ una pausa di opportunità – ha detto il segretario di Stato americano John Kerry -, un’occasione per le varie fazioni e per lo Stato di Israele di fare uno sforzo per trovare la strada di una tregua sostenibile e poi, ovviamente su un tempo più lungo, affrontare le questioni controverse”.
Delegazioni di entrambe le parti impegnate nel conflitto sono state invitate al Cairo per colloqui.
“C‘è la richiesta per la partecipazione di una delegazione che rappresenti tutte le entità di resistenza palestinesi – dice Daoud Shihab della Jihad Islamica di Gaza -. Anche l’Organizzazione per la liberazione della Palestina ne farà parte. La delegazione andrà al Cairo con l’obiettivo di raggiungere un accordo che fermi quest’offensiva e ponga le condizioni per la Nazione palestinese”.
A cessate il fuoco già proclamato, ma non ancora in vigore, altri 14 palestinesi sono stati uccisi stamani a Khan Yunis, mentre 5 soldati israeliani sono stati abbattuti da un tiro d’artiglieria mentre pattugliavano una zona di frontiera con la Striscia di Gaza.