Tra le prime a percepire le avvisaglie della nuova ondata di sanzioni europee che ha colpito Mosca c’era British Petroleum.
Il colosso petrolifero, nel presentare i propri risultati trimestrali martedì mattina, ha sottolineato l’impatto negativo delle misure sui propri conti.
Nessuna sorpresa considerato che, con una quota di quasi il 20% nel gigante statale Rosneft, l’azienda britannica è uno dei più grandi investitori stranieri della Russia.
Il vento, dopo l’abbattimento del volo della Malaysia Airlines in Ucraina orientale, è decisamente cambiato a Bruxelles.
Il pacchetto di sanzioni appena approvato dagli ambasciatori dei 28 Paesi membri dell’Unione europea è il primo della cosiddetta “terza fase”.
Quella, cioè che colpisce interi settori dell’economia di Mosca, e che, secondo i bene informati, ne intaccherà il Prodotto interno lordo per una quota pari all’1,5% quest’anno.