In una sola notte Israele colpisce 50 obiettivi a Gaza e dà il via all’operazione ‘confine di protezione’.
Nel mirino le basi di Hamas, mentre a Gerusalemme est proseguono gli arresti: olre 60 palestinesi sono stati portati via dalla polizia.
Nella Sriscia, in poco più di un’ora, prima dell’alba, sono stati rasi al suolo più di 30 edifici. I bombardamenti sono stati preceduti, in alcuni casi, da telefonate di avvertimento.
“Abbiamo ricevuto una telefonata da parte dell’esercito israeliano – racconta un abitante di Gaza – hanno avvisato un mio parente. Ci hanno chiesto di andare via. Hanno attaccato 10 minuti dopo l’ordine di evacuazione. La casa è completamente distrutta”.
Sotto le bombe dell’aviazione israeliana sono rimasti feriti almeno 17 palestinesi, tra i quali 7 bambini e due donne.
Il presidente dell’autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, chiede a Israele di fermarsi e auspica un intervento della diplomazia internazionale.
Nel frattempo Hamas continua a rispondere la fuoco: una ventina di razzi sono stati lanciati verso le città del Neghev, fra cui Ashqelon.
La pace è necessaria, ha detto oggi il presidente statunitense, Barack Obama. Le sue parole arrivano mentre Israele invia rinforzi militari in prossimità della Striscia di Gaza “per essere pronti – dice l’esercito – a lanciare un attacco da terra, in caso di necessità”.