“Se fosse successo due ore dopo sarebbe stata una strage”, ha detto il comandante dei vigili del fuoco intervenuti dopo il crollo di un viadotto in costruzione a Belo Horizonte.
L’enorme massa di cemento armato si è abbattuta su un autobus di linea, un’automobile e due camion. Erano le 15, ora locale. Due ore dopo sarebbero stati tutti in coda per il rientro.
Causa probabile del crollo, la fretta: quell’opera avrebbe dovuto esser pronta per i mondiali, il ritardo forse ha portato a non rispettare i tempi di maturazione del calcestruzzo.
Poche ore dopo l’incidente erano in centinaia a protestare. Contro i Mondiali:
“Non vogliamo queste cose. Vogliamo educazione, ospedali, qualità della vita – non quello che è successo oggi”.
“Nell’aprile scorso mio marito è morto in un ospedale che aveva strutture molto carenti. Sarebbe bene avere un ospedale bello come uno stadio della FIFA”.
Il primo bilancio parla di due morti e una ventina di feriti, di cui almeno otto gravi. Le vittime accertate sono l’autista dell’autobus e un operaio. Ma i pompieri non avevano ancora raggiunto l’automobile. Il viadotto crollato è a circa cinque chilometri dallo stadio Minerao, che ospiterà una delle semifinali.