La rottura si è consumata, ora resta da vedere quali ripercussioni avrà sul futuro ruolo del Regno Unito in Europa.
Incassando la sconfitta al voto per la presidenza della Commissione europea, David Cameron promette di non arrendersi.
La scelta di Jean-Claude Juncker rappresenta un “brutto giorno per l’Europa” che rischia di minare i governi nazionali ha detto il premier britannico:
“Questo è una presa di posizione importante, ma di certo non è quella definitiva. I miei colleghi al Consiglio europeo sanno bene che sono molto serio sulle riforme europee, che tengo fede agli impegni e che se dico di non volermi arrendere, non lo farò. Sarà una lotta lunga: a volte occorre essere disposti a perdere una battaglia per vincere la guerra”.
Solo l’Ungheria ha sostenuto il Regno Unito nella lotta contro Juncker. Il leader laburista Ed Miliband ha parlato di umiliazione, definendo Cameron tossico e non in grado di riformare l’Europa.
“È un’umiliazione totale considerato anche che avrebbe dovuto costruire alleanze, invece le ha distrutte. Per questo ha fallito ed è l’interesse britannico a perderci in conseguenza delle sue decisioni”.
Cameron dovrà ora rinegoziare la permanenza nell’Unione anche alla luce del risultato del voto europeo, con il successo degli euroscettici.
Per il momento la cancelliera tedesca Angela Merkel gli tende la mano, assicurando al premier di essere pronta a prendere in considerazione gli interessi britannici.