“I terroristi saranno puniti”. Questa la reazione del Presidente ucraino Petro Poroshenko ai separatisti che nella notte di venerdì hanno abbattuto un aereo militare a Lugansk, nell’est del Paese. Si tratta dell’incidente più pesante dall’inizio dell’offensiva di Kiev contro i filo-russi. Quarantanove persone hanno perso la vita tra paracadutisti e membri dell’equipaggio.
La procura generale ucraina ha aperto un’inchiesta per “attacco terroristico”. Il velivolo, che trasportava persone, armi e viveri, è stato colpito attorno all’una di notte.
A Mariupol un corpo speciale della polizia ucraina ha catturato una trentina di separatisti un giorno dopo che l’esercito ha ripreso il controllo della città portuale, più volte passata di mano negli ultimi due mesi. Negli scontri, sabato, sono rimaste uccise tre guardie di frontiera ucraine altre quattro persone sono rimaste ferite.
I separatisti sostengono di aver abbattuto anche un cacciabombardiere ucraino che aveva sparato alle prime ore dell’alba sulla caserma di polizia di Gorlovka, in mano ai miliziani, nella regione di Donetsk. Il mitragliamento avrebbe ucciso due persone.