Brasile. Alla vigilia dei Mondiali Rousseff difende l'organizzazione

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Il fischio d’inizio di Brasile-Croazia, prima partita dei Mondiali in Brasile, è questione di ore. E nella pausa concessa dagli scioperi e proteste degli ultimi giorni, la Presidente Dilma Rousseff prende la parola per difendere l’organizzazione della Coppa del Mondo e ribadire che i soldi spesi non sono stati sottratti al walfare state.

“Secondo alcuni le risorse impiegate per i Mondiali sarebbero dovute andare a salute ed educazione” ha detto. “Ascolto e rispetto queste opinioni ma non sono d’accordo. È un falso dilemma. Dal 2010 ad oggi il totale degli investimenti in educazione e sistema sanitario in Brasile è stato di 212 volte superiore a quanto speso per i mondiali”.

Ieri intanto, mentre quasi tutto è pronto allo stadio Itequerao di Sao Paulo, una protesta pacifica si è tenuta a Copacabana, a Rio de Janeiro, organizzata dall’Ong Rio de Paz:

“Miliardi e miliardi di tasse sono stati spesi per questa Coppa del Mondo” dice il responsabile Antônio Costa “in un Paese dove i bambini non hanno accesso ad un’istruzione di qualità, dove la gente muore per mancanza di cure negli ospedali pubblici. Il popolo brasiliano è stato colpito nell’anima e questo è il motivo per cui gran parte dei brasiliani non prova entusiasmo per la Coppa del Mondo. I brasiliani si sono sentiti mancare di rispetto”.

Il costo complessivo dell’organizzazione della Coppa del Mondo in Brasile è stato l’equivalente di 9 miliardi di euro circa. Danaro che, secondo le previsioni, sarebbe dovuto arrivare da finanziatori, mentre è stato invece pagato dai contribuenti.

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