È muro contro muro a San Paolo in Brasile e la città è paralizzata a una settimana dai mondiali di calcio.
Pugno di ferro della direzione della Metropolitana contro i dipendenti, al quinto giorno di sciopero per sollecitare aumenti salariali attorno al 12%. Decine i licenziamenti. 60 funzionari che hanno deciso di proseguire lo sciopero nonostante la decisione del Tribunale regionale del lavoro che lo ha giudicato illegale sono stati cacciati. Alcuni lavoratori sono stati arrestati: “13 nostri colleghi sono in galera e non li lasceremo lì. Non sono criminali, stavano solo scioperando”, dice un dimostrante.
Il Paese è in ebollizione da mesi. I costi per i mondiali sono esplosi a fronte di spaventose diseguaglianze, ritardi e una corruzione generalizzata hanno fatto perdere la pazienza persino a una nazione che adora il calcio come il Brasile.