Gli elicotteri prelevano i feriti al confine con la Russia. Le guardie di frontiera ucraine lunedì sono state attaccate da circa 500 separatisti in un’operazione militare che il governo ucraino definisce senza precedenti.
Almeno due soldati di Kiev sono rimasti uccisi e oltre 40 risultano feriti. Il governo ammette che l’area è circondata ed è impossibile, in queste ore, far arrivare i rinforzi.
L’attività dell’esercito di Kiev si concentra prevalentemente a Sloviansk, dove l’aviazione sta bombardando la città dalle prime ore di questo martedì. La Russia chiede alle Nazioni Unite la creazione di corridoi umanitari.
Il ministero degli Interni ucraino invita la popolazione a restare in casa e in molti scelgono le cantine come rifugi di fortuna.
“Vogliamo la pace. Non vogliamo la guerra – dice in lacrime Valentina, un’anziana abitante di Sloviansk – Vi preghiamo di aiutarci. Per piacere aiutateci e dite la verità. Salvate il popolo del Donbas”.
È salito a 13 il numero delle vittime degli scontri a Luhansk. I filorussi denunciano l’uso di bombe a grappolo da parte dell’aviazione ucraina, scatenando la reazione di Mosca. Per Kiev, invece, sono stati gli stessi ribelli a colpire l’edificio con la loro contraerea.