Salvato il soldato Bergdahl. Non è il titolo di un altro kolossal di Steven Spielberg, ma il lieto fine per il sergente americano Bowe Bergdahl, tornato a casa dopo 5 anni nelle mani dei talebani di Afghanistan.
Il trasferimento è avvenuto dopo una settimana di intense trattative, con la mediazione del governo del Qatar, in cambio Washington ha garantito la liberazione di 5 detenuti del carcere di Guantanamo a Cuba.
Si tratta di un fatto epocale, non tanto per il risultato, quanto perché l’America ha desmpre affermato di non trattare con i terroristi. Questo scambio riconosce ai talebani il ruolo di combattenti. Una novità nella politica estera USA.
L’uomo, tenuto prigioniero dal giugno 2009, sembra in buona salute e deve passare da Bagram, la principale base americana in Afghanistan, prima di poter fare ritorno negli Stati Uniti.
Il suo rapimento è sempre stato un mistero. I talebani lo avrebbero catturato mentre aveva lasciato la base, unico americano insieme a un gruppo di locali, e pare fosse ubriaco.