Gli Usa alla Cina: no ad azioni destabilizzanti nel Mar cinese

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La rivalità fra la Cina e gli Stati uniti sul quadrante del Pacifico si fa sempre più evidente, tanto più ora che Pechino sta per diventare la prima potenza economica del mondo.

Questa volta le tensioni si catalizzano sulle forze in campo nel Mar cinese. A Singapore, alla Conferenza internazionale sulla sicurezza nei paesi dell’Asia che si affacciano sul Pacifico, il segretario americano alla difesa Chuck Hagel ha accusato la Cina di aver intrapreso, negli ultimi mesi, azioni unilaterali e destabilizzanti nel Mar cinese meridionale:

“Gli Stati uniti non si gireranno dall’altra parte se verranno messi in discussione i principi fondamentali dell’ordine internazionale”.

Giovedì gli Stati Uniti avevano già messo in guardia la Cina sul non creare tensioni nello spazio aereo internazionale, dopo che
dei caccia di Pechino avevano affiancato velivoli militari giapponesi sul Mar Cinese orientale, oggetto di contenzioso tra i due paesi.

Hagel ha anche dato il suo appoggio alla volontà giapponese di giocare un ruolo più importante nel mantenimento della
sicurezza in Asia.

Ma è proprio questa presa di posizione, forse, una delle fonti della tensione. Il ricordo del passato imperialista del Giappone in Asia resta ancora molto vivo e i paesi dell’area non vedono di buon occhio un esercito nipponico che cominci a fare il gendarme per conto degli Stati uniti.

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