Non si sa quanto interessi ai greci il fatto che le agenzie di notazione statunitensi abbiano rialzato il rating del paese da B- a B, con prospettiva stabile.
L’unica stabilità cui molti cittadini sono ormai abituati è quella delle condizioni disastrose delle proprie finanze, in un paese che ha il più alto tasso di disoccupazione dell’Unione.
Domenica gli elettori votano per le euroopee e per il secondo turno delle amministrative. Il duello è fra la sinistra della coalizione Syriza, guidata da Alexis Tsipras, che è anche candidato alla presidenza della Commissione europea, e i conservatori al potere di Nuova democrazia.
In caso di vittoria Tsipras promette la fine dei diktat della Troika sull’economia del paese.
Il premier Antonis Samaras, invece, mette in guardia da un possibile precipizio economico senza ritorno se dovesse vincere l’opposizione di sinistra.
Grande incognita, come in altri paesi europei, è il comportamento degli elettori nei confronti della proposta di estrema destra. Secondo i sondaggi, comunque, il partito Alba dorata, la cui dirigenza è stata decimata dagli arresti, dovrebbe restare ampiamente sotto il 10%.