Il passato ritorna in Bosnia. In un Paese prostrato dalle peggiori alluvioni del secolo adesso si aggiunge un altro problema: le mine.
Perché la piccola nazione balcanica, nata dall’esplosione della ex Yugoslavia, negli anni 90 è stata letteralmente riempita di mine.
Almeno 120.000 di questi ordigni inesplosi sarebbero stati riportati in superficie dalle piogge torrenziali di questi giorni, con i rischi che questo comporta. La gente cerca di proteggersi, ma lo fa nel peggiore dei modi dice un artificere: “Ieri abbiamo visto un uomo che gettava mine in un fiume. È la cosa peggiore che si possa fare”.
Alcuni di questi ordigni sono di plastica quindi galleggiano, portati dalla corrente. Bombe vaganti perfettamente funzionanti dopo decenni.
Dice la sindachessa di un piccolo villaggio: “Molte persone dipendono dall’agricoltura e le colture sono state distrutte e i campi sono pieni di mine. È questo il problema”.
Diciotto anni dopo la guerra del ’92-‘95 in Bosnia, sono a rischio oltre 1.200 chilometri quadrati del territorio del Paese. Finora i campi minati erano 9400, indicati da segnaletica. Ma ora la forze delle acque ha divelto i cartelli ed in alcuni casi smosso le mine.