Hong Kong Art Basel: sposalizio d'arte

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Sodalizio aristico fra oriente e occidente con la fiera Art Basel che prende dimora ad Hong Kong. La megalopoli del sud est asiatico, nota come fulcro della finanza internazionale, adesso entra in gara con New York sul piano delle aste d’arte.

Le opere sono di rango, dal cinese Gu Wenda al giapponese Nobuaki Takekawa, ma c‘è anche Picasso o Jean-Michael Basquiat, Rebecca Baumann. Un nirvana di stile ad alto costo.

Magnus Renfrew, direttore di Art Basel a Hong Kong:
“Molte delle gallerie e dei galleristi che partecipano alla fiera mostrano opere di artisti occidentali che non puntano piu’ a soddisfare le aspettative del pubblico asiatico e portano semplicemente le loro cose migliori, è la cosa piu’ giusta da fare”.

Con i suoi Miro o i Giacometti Art Basel Hong Kong diventa il punto maggiore d’interscambio in ambito artistico fra oriente e occidente.

Molti mercanti d’arte ed esperi vengono qui a vedere cosa offre loro il mercato asiatico.

Pearl Lam, gallerista:
“Per noi si tratta di un dialogo. Credo che le fiere d’arte siano un dialogo, un ponte lanciato fra i fermenti artistici di diversi orizzonti. L’arte non è solo un passaporto. Non è solo una questione di nazionalità o di non nazionalità. Ogni galleria ha la responsabilità di riflettere questo”.

La Lam’s gallery porta in fiera la sua collezione fatta da artisti come i cinesi Juju Sun, Zhu Jinshu, and Zhang Jianjun. Ma ci sono anche concettuali statunitensi come Jenny Holzer che include i testi nelle sue installazioni. Art Basel Hong Kong chiude i battenti il 18 maggio.

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