I funerali dei minatori turchi morti a Soma si susseguono, mentre si allunga l’elenco delle vittime. Almeno 282 quelle accertate.
Un centinaio di operai sono ancora dispersi. Intrappolati all’interno dei pozzi nei quali si sono sviluppati incendi, non sembra possibile che abbiano trovato scampo.
Oltre al cordoglio c‘è la rabbia per quella che secondo molti è stata una tragedia annunciata.
Nella terza giornata di lutto, i sindacati proclamano uno sciopero, per denunciare la politica di privatizzazioni a favore di aziende vicine al governo e gli scarsi controlli in nome della riduzione dei costi.
L’opposizione aveva domandato una commissione d’inchiesta sui troppi incidenti già registrati a Soma, ma il mese scorso il partito del premier Erdogan aveva respinto l’ipotesi.
Le ispezioni nella miniera negli ultimi due anni non avevano rivelato irregolarità, ma l’esplosione di martedì ha reso evidente che i sistemi di sicurezza non hanno funzionato a dovere.