Ucraina. Botta e risposta Putin-Yatseniuk su referendum Donetsk

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È battaglia tra Mosca e Kiev sul maquillage democratico per la disgregazione dell’Ucraina. Il Premier ad interim ucraino Arseny Yatseniuk ha ribattuto al Presidente russo Putin sul suo invito ai separatisti a rinviare il referendum sull’indipendenza della regione di Donetsk.

“A Vladimir Putin, che è il Presidente di un grande Paese, dico che non dovrebbe parlare di cose campate in aria. La Russia chiede di posticipare un referendum previsto per l’11 di maggio. Ma il Presidente russo è bene che sia informato che per l’11 maggio non è previsto alcun referendum. Se poi i terroristi e i separatisti appoggiati dalla Russia ricevono l’ordine di posticipare qualcosa che non esiste, questo è un problema tra di loro”.

Ieri Putin si era rivolto ai separatisti ucraini invitandoli a far slittare il voto sull’indipendenza di quella che loro hanno proclamato Repubblica di Donetsk. Ma l’altro punto caldo sono le presidenziali che Kiev prevede di organizzare il 25 maggio.

“Voglio sottolineare che le presidenziali pianificate da Kiev sono una mossa che va nella direzione giusta” ha detto Putin. “Ma non risolveranno nulla a meno che i cittadini ucraini non capiscano in che modo verranno garantiti i loro diritti dopo che si saranno tenute tali elezioni”.

Posizioni, quelle espresse da Putin, che sembrerebbero andare nella direzione di un progressivo ritorno al dialogo. Basti pensare che finora il Cremlino aveva derubricato come assurda l’ipotesi che Kiev organizzasse delle elezioni nel costesto attuale. Intanto i militanti filo-russi procedono con i preparativi del voto sull’indipendenza dell’Est.

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