Irlanda del Nord: cresce la rabbia tra i repubblicani per l'arresto di Adams

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La polizia nordirlandese ha tempo fino a questa domenica sera per formalizzare le accuse a carico di Gerry Adams, o invece rilasciarlo.

Il leader dello Sinn Féin ha trascorso un’altra giornata al commissariato di Antrim dove si era presentato mercoledì sera per l’interrogatorio relativo a un suo presunto coinvolgimento in uno degli omicidi più noti e strazianti dei “Troubles”.

“Non c‘è alcuna cabala, non c‘è un gruppo di persone nel lato oscuro – ha detto il ministro della Giustizia nordirlandese David Ford -. Vi è un solo servizio di polizia che fa il suo dovere e che protegge la società”.

Ed è proprio il PSNI nel mirino dei repubblicani nel caso di Jean McConville. La donna – all’epoca aveva 37 anni – fu rapita davanti ai figli da un commando dell’IRA a Belfast nel 1972 e assassinata poiché ritenuta un’informatrice dell’esercito britannico. Il suo corpo venne ritrovato nel 2003.

Nell’intervento a una manifestazione di sostegno a Gerry Adams nella cattolica Belfast ovest, il vicepremier nordirlandese dello Sinn Féin Martin McGuinness ha parlato di nuovo di “lato oscuro” della polizia.

Parlando di tentativo di regolare vecchi conti, ha ribadito il sostegno a colui che ha definito “nostro amico, nostro collega, nostro leader” che – ha detto – “vogliamo ci guidi alle elezioni europee e locali”.

Nei giorni scorsi McGuinness ha invocato l’ipotesi di togliere il sostegno al PSNI, il servizio di polizia che dopo gli accordi del Venerdì Santo del 1998 ha sostituito la contestata RUC.

Una decisione che potrebbe scatenare una nuova crisi nel governo regionale di Belfast.

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