Primo dibattito in diretta tra i principali candidati alla presidenza della Commissione europea. Ad affrontarsi sul futuro dell’Europa in vista delle elezioni di maggio, quattro candidati : Jean-Claude Juncker, del Partito Popolare Europeo, Martin Schulz, dei Socialisti europei, Guy Verhofstadt, candidato dei Democratici e Liberali per l’Europa, e Ska Keller dei Verdi. L’euroscetticismo è tra i temi discussi a Maastricht. Martin Schulz:
“Il problema delle elezioni europee è la tendenza dei cittadini a non prendere le consultazioni seriamente. E se non le prendono seriamente avremo più gente di quel genere nel Parlamento europeo. Per me, come tedesco, è inimmaginabile che un partito nazista possa far parte del prossimo Parlamento e ancora una volta fare apologia dell’ideologia di Adolf Hitler”.
L’Ucraina è stata al centro della discussione sulla politica estera dell’Unione. L’Europa è stata da una parte criticata per non aver fatto abbastanza, ma anche per essersi immischiata in “faccende non proprie. Jean Claude Juncker, del Partito Popolare Europeo:
“Chi critica l’Europa per avere una reazione troppo debole, vuole una guerra, perché è quella l’alternativa alle sanzioni. Non voglio azioni militari, ce ne sono già abbastanza in Europa. Abbiamo un potere morbido per il dialogo e per fare pressione così sulla Russia.
“Putin non si fermerà con un’Unione europea debole, incapace di lanciare almeno sanzioni personali contro l’entourage delle persone intorno a Putin” – così Guy Verhofstadt, dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa
-Chris Burns: “Lo stiamo già facendo”.
Verhofstatdt: “No, non lo facciamo. Gli americani stanno colpendo gli oligarchi. Noi non abbiamo il coraggio di farlo per ora”.
Un altro argomento centrale, l’energia. Ska Keller, del Partito dei Verdi europei:
“Penso assolutamente che dovremmo diminuire la nostra dipendenza energetica dalla Russia. E penso che sia un peccato che il budget dell’Unione europea, proprio nei settori delle rinnovabili, dell’efficienza energetica e del sostegno alle piccole e medie imprese, sia stato ridotto dai miei cari colleghi”.
A conclusione del dibattito, ognuno dei quattro candidati ha lanciato il suo messaggio riassuntivo. Juncker:
“Vorrei unire e riunire l’Europa. Sono fermamente contrario a nuove linee di divisione in Europa. Ne abbiamo già abbastanza. Sono contro quest’atmosfera europea, contro le divisioni Nord-Sud. L’Europa va riunita”.
“Voglio restituire giustizia ed equità agli europei – dice Martin Schulz, del Partito Socialista europeo. E mostrare che le istituzioni europee sono lì per prendersi cura degli interessi individuali dei cittadini. Voglio un’Europa di cittadini e non un’Europa di banche e speculatori”.
“Abbiamo bisogno di una nuova leadership in Europa – sostiene Guy Verhofstadt, dei lib-dem. Una nuova leadership che si sbarazzi delle vecchie ricette dei conservatori e dei socialisti. Dei conservatori, che difendono il loro satus quo e dei socialisti che con nuovi debiti vogliono emergere dalla crisi, ma i debiti sono invece all’origine della crisi”.
“Noi verdi -dice Keller – vogliamo proporre un’ Europa che si prenda cura della gente, che non sia solo un’ Europa del mercato unico, che non sia solo un’Europa del grande business, che sia un’Europa che abbia a cuore i diritti sociali della gente”.
Unico assente a questo primo storico dibattito sulla presidenza della commisione europea, il greco Alexis Tsipras. Il leader della Sinistra Unitaria ha declinato l’invito ma parteciperà al dibattito in programma per il 15 maggio.