Violenza polica in Iraq. Almeno 28 morti in un attentato anti sciita

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Attentato a Bagdad in Iraq. Il bilancio è di almeno 28 morti fra le persone che stavano assistendo a un comizio elettorale.

L’azione è stata rivendicata dal gruppo jihadista sunnita dell’Emirato islamico dell’Iraq e del levante, lo stesso gruppo attivo in Siria. L’attentato sembra essere stato pianificato per fare il maggior numero possibile di vittime.

Il secondo ordigno, azionato da un kamikaze, è esploso infatti pochi minuti dopo la prima autobomba, colpendo dunque chi si era avvicinato per prestare soccorso.

A pochi giorni dalle elezioni politiche del 30 aprile, gli iracheni vivono una fase esacerbata di violenza, in un paese che, comunque, dalla fine della guerra, non ha mai trovato pace.

Il comizio preso di mira, nell’est della capitale, era tenuto dall’organizzazione Sadiqun (‘I
credenti’), ramo politico della milizia sciita Asayeb Ahal
al Huq, che si e’ scissa dall’ ‘Esercito del Mehdi’ di Moqtada
Sadr e che si ritiene sia stretta alleata dell’Iran.

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