URBS SALVIA. AREA ARCHEOLOGICA / ARCHAEOLOGICAL AREA. Urbisaglia, comune di 2737 abitanti, provincia di Macerata, Marche, Italia. Città della Regio V Picenum nacque come colonia romana nel II secolo a.C. con il nome originario di Pollentia, in corrispondenza di un importante tracciato viario che nel suo tratto urbano costituiva il cardo maximus della città, la via Salaria Gallica, una strada a carattere intervallivo e pedemontano, che conduceva da Ausculum (Ascoli Piceno) fino alla via Flaminia. Distrutte, livellate e talvolta riutilizzate le strutture tardorepubblicane, la città vide l'avvio di un progetto unitario pianificato già in età augustea, quando la colonia assunse il nome di Urbs Salvia, portato a termine con successivi interventi in età Tiberiano-Claudia, tra i quali la realizzazione del complesso tempio criptoportico dedicato alla Salus Augusta. La monumentalizzazione della città ebbe il suo culmine in età Flavia, grazie soprattutto alle donazioni di alcuni notabili locali che si erano arricchiti con i servizi prestati presso gli imperatori. Solitamente la distruzione e l'abbandono della città sono associati al passaggio dei Visigoti guidati da Alarico nel 408-409 d.C. In realtà in quella occasione la città fu saccheggiata e parzialmente distrutta, ma non abbandonata, del resto lo storico bizantino Procopio di Cesarea, di passaggio a Urbs Salvia nel corso del VI secolo al seguito di Belisario, riferì di una città ridotta a un misero stato, ma dalle sue parole si intuisce come questa fosse ancora abitata. L'abbandono dell'insediamento in pianura fu graduale e successivamente gli abitanti di Urbs Salvia, rifugiatisi sul colle di S.Biagio, avrebbero dato origine al Castro de Orbesallia, primo nucleo dell'attuale Urbisaglia. Nell’attuale centro storico del comune si trova un moderno parcheggio a più piani intitolato alla fortezza di Masada, oggi nello stato di Israele: fu infatti Flavio Silva Nonio Basso, cittadino di Urbs Salvia, che nel 74 d.C. vi comandò le legioni romane impegnate nel famoso assedio che portò al suicidio di massa dei difensori (circa un migliaio, che lo preferirono alla schiavitù delle catene). Galleria di immagini di archivio e con fotografie scattate giovedì 10 aprile 2014.