L’ultimo colpo di reni da parte di Lisbona è arrivato.
In attesa che il Portogallo emerga dal pacchetto di salvataggio internazionale, il governo ha annunciato una nuova ondata di tagli per un valore di circa 1,4 miliardi di euro, lo 0,8% del Pil.
Le misure si concentreranno principalmente sulla riduzione dei costi nelle imprese pubbliche: fusioni, ristrutturazioni e prepensionamenti.
Il premier Passos Coelho però assicura: nessun aumento del prelievo fiscale su stipendi e pensioni.
L’alleggerimento dell’austerity, dicono dall’esecutivo, è merito del ritorno alla crescita del Paese iberico: il +1,5% previsto per l’anno prossimo ha ridotto il consolidamento necessario per raggiungere i target di riduzione del deficit.