Un’unica richiesta alle Nazioni unite, quella di fare presto.
Dopo i soldati francesi, gli abitanti di Bangui, capitale della Repubblica centrafricana, aspettano con ansia anche l’arrivo dei 12mila caschi blu promessi dall’Onu.
La decisione è stata presa il 10 aprile, ma la missione di interposizione non inizierà prima del 15 settembre:
“Visto che ne avevano la possibilità, avrebbero dovuto prendere questa decisione prima dell’inizio dei massacri – dice un abitante della capitale – Invece i soldati non sono ancora qui. Noi chiediamo aiuto e gli aiuti arrivano sempre troppo tardi. Adesso si parla addirittura di ottobre”.
“I caschi blu qui a Bangui ci vogliono, perché abbiamo già sofferto troppo, ci sono stati troppi morti – afferma un’altra residente – Qui intorno, ovunque trovate delle vittime. I caschi blu devono arrivare e in fretta”.
Nel Centrafrica è in corso conflitto che ha già provocato centinaia di morti e può sfociare in ogni momento in una vera e propria guerra civile.
Dopo il colpo di stato compiuto dalle forze musulmane della Seléka, poi sconfitte, la popolazione cristiana si è a sua volta costituita in milizie di autodifesa.
I vari gruppi armati stanno seminando il terrore fra la popolazione.