Il lento spoglio delle schede darà un risultato almeno tra due settimane, al netto delle già oltre 1.200 denunce di brogli. Ma in Afghanistan già si guarda a un ballottaggio pressoché certo. I principali contendenti Abdullah Abdullah, ex ministro degli Esteri e secondo alle elezioni del 2009 e Ashraf Ghani, ex ministro delle Finanze e a sua volta candidato anche quattro anni fa, sono dati entrambi sopra il 40 per cento.
“Molti candidati – sostiene l’analista politico Haroon Mir -rappresentano gli interessi di specifici gruppi etnici e, per il bene della popolazione afghana, e del Paese, occorrerebbe che i due principali contendenti raggiungessero un compromesso politico in vista del ballottaggio”.
Il “terzo incomodo” Zalmai Rassoul, ministro degli Esteri fino a ottobre, che molti indicano come il preferito del presidente uscente Hamid Karzai, è tra i più sospettosi di frodi nelle urne, ma assicura: “se andremo al ballottaggio, io ci sarò”.