Seggi aperti in Afghanistan, dove dodici milioni di persone sono chiamate a scegliere le nuove amministrazioni locali e anche un nuovo Presidente.
Una delle incognite è quella della partecipazione femminile, un coinvolgimento che ha dato buoni segnali durante i due mesi di campagna elettorale, e che rappresenta una sfida ai Taleban.
Otto i candidati alla presidenza, ma si parla solo di quattro, a partire da Abdullah Abdullah, ex Ministro degli esteri, e Ashraf Ghani. Terzo favorito è Zalmai Rassoul, mentre il quarto, Abdul Rab Rassoul Sayyaf, rappresenterebbe una enorme sorpresa, in caso di vittoria.
Per la prima volta la sicurezza è affidata solo a polizia ed esercito afghani, con la forza internazionale chiamata a intervenire solo in caso di necessità. I Taleban hanno avvertito che faranno di tutto per boicottare il voto, ma la minaccia principale è forse quella della scarsa credibilità: il dispositivo è ancora poco oliato, e in molte sezioni delle aree rurali il materiale elettorale non è ancora arrivato.