Nuove sanzioni statunitensi contro la Russia e un piano d’aiuti che include una garanzia sui prestiti dell’Ucraina, fino a un miliardo di dollari. Barack Obama ha promulgato la norma approvata poche ore prima dal Congresso, in risposta all’invasione russa della Crimea.
E nelle stesse ore è la NATO ad alzare i toni: dopo lo stop alle collaborazioni con la Russia, con la sola eccezione delle operazioni in Afghanistan, l’Alleanza atlantica rinforza il dispositivo di difesa sul fronte orientale, e per sottolinearlo il vice-segretario generale ha anche visitato una base aerea in Lituania:
“Una parte fondamentale della risposta della NATO alla crisi con la Russia sull’Ucraina consiste nel rafforzamento della deterrenza, e in una rassicurazione visibile per i nostri alleati al fronte. Sono felice di poter vedere qui, nella base di Siauliai, questo tipo di deterrenza”.
L’Alleanza ha più volte denunciato la presenza di decine di migliaia di soldati russi alla frontiera ucraina: pronti, dicono, a invadere il Paese in appena tre giorni, se volessero. La Russia dice che si tratta solo di esercitazioni e denuncia invece il rafforzamento deciso dalla NATO:
“Le relazioni tra Russia e NATO si basano anche su determinate regole, come la dichiarazione di Roma e l’accordo di base del consiglio Russia-NATO, che vieta l’incremento della presenza militare costante sui territori d’Europa orientale”.
Sergei Lavrov ha anche smentito il coinvolgimento di agenti russi nella repressione di Maidan, nella quale erano morte oltre cento persone, in buona parte uccise da cecchini ancora ignoti. Kiev accusa l’ex presidente Yanukovich, ma accusa anche la Russia.