Elezioni europee, un vero cambiamento?

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Il motto delle prossime elezioni europee è: “Questa volta è diverso”. Il Parlamento europeo sarà determinante nella scelta del Presidente della Commissione e avrà più voce in capitolo. Ma c‘è anche chi è contrario alla politicizzazione della Commissione europea e preferirebbe che fosse composta da tecnici. Grosse incognite saranno l’astensionismo e il voto di protesta.

Tra i nostri ospiti Ashley Fox, eurodeputato britannico del gruppo dei Conservatori e Riformisti, secondo il quale “la maggioranza degli elettori britannici voterà soprattutto in base alla politica interna, non pensando alle più ampie questioni europee, e questo può essere vero per ogni Paese”.

Di tutt’altro parere Peter Oomsels, vice-presidente della Gioventù Federalista Europea: “Le prossime elezioni europee saranno diverse in meglio. Le precedenti erano imperfette, l’affluenza era molto bassa, non c’era un dibattito sulle reali questioni europee. Ora invece abbiamo candidati leader che portano al centro del dibattito le politiche importanti per la gente.”

Sony Kapur, del think-tank Re-Define, si dice poco preoccupato dell’avanzata dei partiti estremisti. “Alla fine avremo una maggioranza centrista di Socialdemocratici e Popolari e assisteremo a politiche stabili, come quelle che abbiamo visto in Scandinavia.”

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