Un salario minimo da 8,50 euro all’ora, sotto il quale i datori di lavoro non potranno più scendere. È quanto prevede il disegno di legge approvato dal governo tedesco. La nuova normativa a tutela dei lavoratori dovrebbe essere varata a luglio ed entrare in vigore a partire dal 1° gennaio 2015.
Dal provvedimento saranno escluse due categorie, come ha spiegato in conferenza stampa Andrea Nahles, ministro del Lavoro ed esponente del partito socialdemocratico: “Vogliamo che i giovani scelgano di proseguire nella formazione piuttosto che accettare lavori forse meglio retribuiti. Ecco perché i giovani inesperti, sotto i diciotto anni, dovranno essere esenti dal salario minimo. Quella che ho presentato oggi è una soluzione equilibrata che per i disoccupati di lunga durata può fare da ponte per rientrare nel mercato del lavoro. Ecco perché anche i disoccupati di lunga durata saranno esentati dal salario minimo per i primi sei mesi”.
Il salario minimo non è una novità. Già in altri Paesi europei è in vigore, anche se le differenze da Stato a Stato sono notevoli. Dovrebbero essere circa 4,5 milioni i lavoratori tedeschi, che avendo un salario orario inferiore agli 8,5 euro, beneficeranno di questo provvedimento. Ma, secondo alcuni economisti, questa legge, posta dall’SPD come condizione per appoggiare il governo Merkel, potrebbe appesantire eccessivamente l’onere economico degli imprenditori.