Il ministro dei Trasporti malaysiano conferma la nuova zona di ricerca dei resti dell’MH370, il volo Kuala Lumpur – Pechino scomparso dai radar ormai tre settimane fa.
Il ministro ha spiegato che le ricerche si erano concentrate nell’ultima settimana in una zona millecento km più a sud di quella decisa ora perché immagini satellitari mostravano degli oggetti, possibili detriti dell’aereo. Quei detriti – ha spiegato – possono essersi spostati con le correnti, ma ora sono nuove analisi satellitari a far pensare che l’aereo non possa aver volato fino a lì, perché andava più veloce di quanto si pensasse e ha quindi esaurito prima il carburante. Da qui la definizione della nuova zona di ricerca, più vicina a Perth e meno turbolenta – ma comunque molto estesa, più o meno come la Polonia -. “Resta una sfida molto ardua”, ha detto il Ministro malaysiano, che in risposta alle polemiche ha sottolineato più volte che si tratta di un’operazione di ricerca internazionale.