Una folla di migliaia di persone ha accompagnato Adolfo Suarez per l’estremo omaggio al Congresso di Madrid. La morte del primo Presidente del Consiglio spangolo ha dato vita all’eccezionale occasione di vedere Gonzales, Aznar e Zapatero l’uno accanto all’altro, cittadini di Spagna prima ancora che ex-Primi Ministri.
La scomparsa, domenica, dell’uomo che ha transitato il Paese dalla dittatura franchista alla democrazia, chiude un capitolo imprescindibile della storia iberica. A Madrid non solo le massime cariche dello Stato a partire dal Re Juan Carlos che ieri aveva reso un sentito omaggio al politico e all’amico. Ma soprattutto tanti comuni cittadini. La Spagna osserva 3 giorni di lutto nazionale.
Suérez soffriva da anni di Alzheimer e si era ritirato da tempo dalla vita politica attiva. Un elemento che emerge con certa costanza nei commenti della gente: divenuto Premier nel 1976, diede le dimissioni nel 1981, pur restando alla guida della sua Unione di Centro Democratico ancora per un anno. La capacità di fare un passo indietro perduta dai politici di oggi secondo molti cittadini.