Le milizie armate palestinesi promettono vendetta dopo il raid dell’esercito israeliano in un campo profughi di Jenin, in Cisgiordania.
L’operazione, avvenuta nottetempo, era volta secondo il Ministro della Difesa israeliano a sventare un attentato in preparazione. I militari avrebbero tentato di arrestare Hamza Abu al-Hija, figlio di un leader di Hamas, la fazione palestinese al governo nella Striscia di Gaza. Secondo un portavoce dell’esercito, al-Hija si è barricato in una casa insieme ad altri compagni, ne è nata una sparatoria, ed è poi stato ucciso mentre tentava la fuga. Decine di persone sono poi intervenute lanciando pietre e bottiglie sui militari, che hanno di nuovo aperto il fuoco uccidendo altre due, forse tre persone. Secondo l’esercito, si trattava di terroristi, cosa smentita da Hamas e anche dall’Autorità Nazionale Palestinese, che ha chiesto agli USA di far pressione su Israele per fermare i raid militari che rischiano di sabotare il processo di pace.