Grecia di nuovo paralizzata per il secondo giorno dello sciopero di 48 ore indetto dal sindacato dei dipendenti pubblici, l’Adedy, in segno di protesta contro la messa in mobilità e i licenziamenti di migliaia di dipendenti statali.
Una manifestazione ha attraversato il centro di Atene, concludendosi in piazza Clathmonos.
“Non c‘è modo per noi di guadagnarci da vivere decentemente – dice un manifestante – il governo ci ha spinti sotto la linea di povertà, in ogni senso”.
Secondo alcune stime, in base al nuovo sistema di valutazione voluto dal governo, il 15% dei dipendenti pubblici rischia di perdere il proprio posto di lavoro.
“Il governo si è impegnato a dare alle categorie a basso reddito, come dipendenti pubblici e pensionati, 500 milioni di euro, finanziandoli con il surplus fiscale prodotto nel 2013. Ma il brusco taglio dei salari che i dipendenti pubblici hanno subito negli ultimi quattro anni fa di questo mezzo miliardo una goccia nel mare”.