Una condanna a morte inflitta dal clan rivale per aver tentato di recuperare le posizioni perse nel traffico di droga durante gli anni trascorsi in carcere; una vendetta covata per 16 anni; una punizione del suo stesso clan per aver alzato troppo la testa: ruotano tutte attorno a Cosimo Orlando, e alla sua vita criminale, le ipotesi degli investigatori che stanno tentando di dare un volto ai responsabili della strage sulla statale 106 Ionica.