Crimea. Escono gli ucraini, entrano i russi: le basi passano di mano

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Le basi militari dell’esercito ucraino in Crimea stanno passando una dopo l’altra nelle mani delle forze pro-russe.

Nelle prime ore della giornata hanno fatto questa fine anche le istallazioni della marina a Sebastopoli e il contrammiraglio delle forze navali ucraine, Serguei Haiduk, sarebbe trattenuto dalle forze di autodifesa.

Il governo di Kiev esige il suo rilascio e ha lanciato un ultimatum di tre ore, spirato il quale promette di prendere ‘adeguate contromisure’, secondo il comunicato della presidenza.

Un capitano della marina ucraina spiega come sono andate le cose:

“Non c‘è niente che si possa fare contro un’intera folla, niente. Tutto è successo in modo improvviso e incontrollato. C’erano state tante promesse da parte dei russi e anche dei nostri che le basi non sarebbero state toccate, che si sarebbe trovata una soluzione politica, ma come avete potuto vedere c‘è stato un cambio della guardia e nulla è stato risolto col negoziato”.

Dopo i primi attimi di tensione tutto si è svolto pacificamente. I militari ucraini, a volte aiutati anche dai familiari, hanno potuto portarsi via tranquillamente i propri effetti personali, dalle uniformi alle piante nei vasi, mentre l’edificio veniva aperto e passava di mano.

Secondo Kiev, a Ievpatoria, nella Crimea occidentale, sarebbero state occupate anche altre due basi, appartenenti, in questo caso, all’aviazione ucraina.

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