Le ultime parole del pilota del volo della Malaysia Airlines racchiuderebbero, secondo gli inquirenti, la nuova pista per capire il mistero della scomparsa dell’aereo nei cieli di Kuala Lumpur.
Mentre 25 Paesi sono ormai coinvolti nelle ricerche di resti del velivolo su cui viaggiavano 239 persone, le indagini si concentrano sul possibile ruolo del pilota del Boeing 777, tornando ad avvalorare l’ipotesi di un dirottamento.
“Abbiamo sequestrato dalla casa del pilota un simulatore di volo, lo abbiamo riassemblato nei nostri uffici e ora i nostri esperti lo analizzeranno” ha detto in conferenza stampa Khalid Abu Bakar, responsabile della polizia malese.
“Tutto bene, buona notte”. Questa l’ultima comunicazione di Zaharie Ahmad Shah, 57 anni, comandante di bordo del volo MH370 affiancato dal copilota Fariq Abdul Hamid.
L’ipotesi al vaglio degli esperti è che l’ultima comunicazione col personale di terra sia fatta da chi sapeva che il sistema di comunicazione automatica del Beoing era stato disabilitato manualmente. L’inversione di rotta dopo un’ora di volo potrebbe indicare la volontà di un attentato stile 11 settembre contro edifici di Kuala Lumpur.