L'Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna ha approvato il piano triennale 2014-2016 di prevenzione e contrasto della dipendenza dal gioco d'azzardo, per l' applicazione della legge regionale 5. Il piano contro le ludopatie prevede azioni congiunte tra i servizi sanitari e sociali, in primis l'attivazione, presso ogni Ausl, di un punto sperimentale di accoglienza e valutazione delle persone con problemi di gioco patologico.
Il territorio riminese, con 1384 euro, è oggi al 12° posto in Italia per spesa mensile pro-capite al gioco. Il 76,8 % dei giocatori patologici è dipendente dal videopoker, dalle macchinette delle sale da gioco e dal gioco d'azzardo su Internet, il 18,5 % dal lotto e superenalotto, il 4,7 % dalle scommesse. Nel riminese nel 2004 i giocatori seguiti dall'Ausl erano 12, poi la crescita esponenziale: 70 nel 2009, 74 nel 2010 e nel 2011; un piccolo calo nel 2012 (69), poi una nuova crescita nel 2013 con 83, per un totale di 283 pazienti in nove anni. La maggior parte sono uomini, 227. La fascia di età più numerosa di giocatori patologici è quella compresa tra 30 e 39 anni (29,8 %), ma significative anche quelle tra i 40 e 49 anni (25,4 %) e 50-59 (20,8 %). E' la città di Rimini ad annoverare il numero più alto di giocatori patologici seguiti dall'Ausl, 121. In Alta Valmarecchia sono 6, 5 di Novafeltria e 1 di Pennabilli. Nel distretto riminese-Valmarecchia sono in tutto 156, in quello riccionese 74. Nel 2013 il 54,4 % dei pazienti ha completato il programma di recupero dalla dipendenza; il 19,6 % sono ancora in carico, il 13 % lo ha invece interrotto.