Il terzo anniversario del disastro di Fukushima si avvicina e in Giappone si ritorna a manifestare contro il nucleare.
Qui siamo a Tokyo, dove a migliaia sono scesi in piazza per ribadire il loro no alle centrali. Manifestazioni simili si sono tenute però un po’ in tutto il paese.
“Sono qui perché voglio che il nucleare sia eradicato su tutto il pianeta il più rapidamente possibile”.
Proteste giustificate dall’intenzione del Premier Shinzo Abe di riavviare alcuni dei 48 reattori giapponesi. Non a caso il Primo Ministro ha visitato la Prefettura di Fukushima e incontrato i residenti del distretto di Tamura City, i primi autorizzati a ritornare nelle loro case il primo aprile.
Dall’11 aprile 2011, quando i tre reattori della centrale di Dai-Ichi vennero danneggiati dal terremoto e maremoto, il Giappone ha dovuto far fronte ai costi per l’importazione di quantità maggiori di greggio e alel conseguenti ripercussioni sull’economia.
Ma nel Paese in molti hanno perso la fiducia nel Governo e sono convinti che il nucleare non sia la soluzione per il futuro del Giappone.