Aereo sparito, mistero sul silenzio della compagnia. A bordo nessun italiano

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A bordo dell’aereo della Malaysia Airlines si trovavano 227 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio. La maggior parte (154) cinese. Poi malesiani, indonesiani, tre cittadini americani e quattro francesi, tra i quali tre studenti della scuola francese di Pechino.

Non si trovava a bordo, invece, Luigi Maraldi. Il passaporto del 37enne cesenate era stato registrato all’imbarco e, per questo, per ore si è pensato che si trovasse sul Boeing 777. Ma è stato lui stesso a rassicurare i parenti: è in vacanza in Tailandia, il passaporto gli è stato rubato ad agosto e già da mesi ne ha uno nuovo. Il suo non sarebbe nemmeno un caso isolato, perché un cittadino austriaco, il 30enne Christian Kozel, ha raccontato una storia simile e il suo documento sarebbe stato sottratto due anni fa.

Un mistero, non l’unico di questa sparizione. La compagnia aerea, che gode di ottima fama ed è considerata tra le migliori al mondo, ha diffuso l’allarme sulla sparizione dell’aereo solo cinque ore dopo l’accaduto. Ciò ha fatto imbestialire i parenti dei passeggeri.

Negli ultimi anni la Malaysia Airlines ha iniziato a inanellare perdite di bilancio a causa della competizione portata nel settore dalle compagnie low-cost, tra le quali in particolare la connazionale Air Asia.

Un cedimento strutturale di un velivolo con troppe ore alle spalle? Gli esperti lo ritengono improbabile, facendo prevalere l’ipotesi di un errore umano. Ma la compagnia aerea ha fatto sapere che il pilota era un 53enne con oltre 18mila ore di volo alle spalle, affiancato da un primo ufficiale di bordo di 27 anni.

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