Il capo della diplomazia europea Catherine Ashton ha definito “positivo” l’incontro avuto martedì con Sergei Lavrov a Madrid.
Ma nell’ultimo intervento dalla capitale spagnola, il ministro degli Esteri russo, accanto al collega iberico José Margallo, ha ribadito la posizione russa su quanto sta avvenendo in Ucraina, definendo illegittimo il governo che si è insediato.
“C‘è stata – ha affermato – una presa del potere con le armi e il presidente legittimamente eletto è stato cacciato con metodi non previsti dalla costituzione ucraina. La comunità internazionale che appoggia chi sta ora cercando di governare il nostro grande, storico vicino, dovrebbe comprendere che questo cattivo esempio potrebbe essere contagioso”.
Prossima tappa per Lavrov è Parigi, dove è già arrivato, proveniente da Kiev, il segretario di Stato americano John Kerry. I due si incontreranno dopo il grande gelo degli ultimi giorni tra Russia e Stati Uniti.
Presente anche il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Deshchytsia, secondo il quale “è chiaro che in Ucraina c‘è stata un’aggressione da parte russa in Crimea. Ma ciò a cui dobbiamo pensare adesso è una via d’uscita, non soltanto per l’Ucraina, ma per il futuro della Russia. Come la Russia si rapporterà con ciò che ha fatto in Ucraina”.
In attesa del faccia a faccia Lavrov-Kerry, proseguono le minacce reciproche di ripercussioni economiche da parte statunitense e russa.
Il Senato di Mosca sta valutando un provvedimento di confisca di beni appartenenti a imprese e cittadini occidentali, come rappresaglia nel caso di sanzioni per l’intervento in Crimea.
Lo ha reso noto il senatore Andrei Klishas, capo della commissione sulla legislazione costituzionale.