16.000 militari russi in Crimea, territorio ucraino. Quella che tutti i Paesi occidentali del Consiglio di Sicurezza dell’Onu concordano nel denunciare come un’inaccettabile invasione militare è stata giustificata dall’ambasciatore russo come una richiesta scritta di Viktor Yanukovich, che Mosca considera ancora Presidente ucraino legittimo.
Il Presidente americano Barack Obama conferma la linea di rottura con Mosca: “Valutiamo misure economiche e diplomatiche per isolare la Russia e che avranno un impatto negativo sulla sua economia” ha detto ieri Obama. Poche ore più tardi gli Stati Uniti hanno annunciato la sospensione integrale della loro cooperazione militare ed economica con Mosca.
Linea analoga quella dell’Unione Europea: “La Russia è venuta meno ai suoi impegni internazionali” ha detto la responabile della diplomazia europea Catherine Ashton: “Abbiamo parlato della possibilità di sospendere le trattative sui visti e teniamo in considerazione altre misure specifiche” ha detto.
Parole che non sembrano avere la forza di cambiare la linea di Vladimir Putin, impegnato in un’offensiva che scatena la peggiore crisi diplomatica con l’Occidente dai tempi della Guerra Fredda.