La Russia incassa lo smacco della sospensione del G8 di Sochi da parte degli Stati Uniti e delle altre potenze occidentali, mentre la Crimea vive la situazione schizofrenica di una mobilitazione di truppe russe, inutilmente prive di bandiera, e dell’esercito ucraino in stato di massima allerta. Tutti ben attenti per ora ad evitare la minima provocazione.
“Siamo pronti a proteggere il territorio e il nostro arsenale militare. Ma ripeto: speriamo in un compromesso, in una decisione che eviti la guerra”, dice il responsabile della base militare di Perevalnaoye, in Crimea, Valery Boiko.
Ma il fronte militare ucraino nella penisola è lungi dall’essere compatto: la dice lunga la defezione dell’ammiraglio Denis Berezovskiy, Comandante in Capo della Marina ucraina per pochi giorni, ora indagato per alto tradimento per aver giurato fedeltà, ieri, alle autorità filorusse di Crimea.
Intanto, ad indicare come la situazione in Ucraina sia ben più complessa di quanto la lente degli osservatori occidentali non rischi di far credere, nell’Est del Paese si moltiplicano le manifestazioni in favore dell’unità dell’Ucraina.