Il governo cinese accusa la minoranza degli uighuri del massacro avvenuto nel sudovest del Paese.
Nella serata di sabato, nella stazione ferroviaria di Kunming, 29 persone sono state uccise e più di cento ferite a colpi di spade e coltelli. L’attacco è stato condotto da circa dieci persone vestite di nero che si sono scagliate sulla folla. Quattro attentatori sono stati uccisi dalla polizia e altri cinque sarebbero in fuga. Una donna è stata arrestata.
Gli uighuri, minoranza turcofona e musulmana originaria dello Xinjiang, regione del nordovest, negano qualsiasi coinvolgimento. L’ultimo attacco attribuito a loro risaliva al 28 ottobre scorso, quando una jeep travolse la folla in piazza Tiananmen a Pechino , uccidendo tre persone.
Gli uighuri in esilio sostengono che Pechino pratichi una politica di repressione. Dal 2009, denunciano, in centinaia sono stati arrestati e decine di persone sono state condannate a morte.