Il premier turco Recep Tayyip Erdogan, nel vortice dello scandalo per corruzione, punta il dito contro le intecettazioni in cui chiede al figlio di disfarsi di somme di denaro conservate in casa o presso persone vicine alla famiglia.
“Ho detto, rendete pubblico tutto ciò che avete, e ne è stato fatto un immorale montaggio, per poi pubblicarlo”
Le telefonate compromettenti risalgono al dicembre scorso quando è scoppiata la “Tangentopoli turca”, l’opposizione ha chiesto a Erdogan il passo indietro.
Haluk Koc, portavoce del principale partito di opposizione CHP: “Il primo ministro turco, si è macchiato di reati come il furto e la corruzione, dovrebbe dimettersi immediatamente. La Turchia non può portare questo fardello”.
Lo scandalo seguito alla maxi inchiesta per corruzione, esploso in dicembre, ha causato le dimissioni di 3 ministri: dell’Economia, degli Interni e dell’Ambiente. In totale il rimpasto del governo guidato da Recep Tayyip Erdogan, al suo terzo mandato consecutivo, ha coinvolto dieci ministri.