Fuori concorso, ma era il film più atteso: sugli schermi della Berlinale è stato proiettato “La bella e la bestia”, rifacimento-kolossal del francese Christopher Gans, con André Dussolier, Léa Seydoux, Yvonne Cattelard e Vincent Cassel. Una co-produzione franco-tedesca da trenta milioni di euro.
Léa Seydoux è la bella:
“Bonjour, vous êtes la belle?”
“Oui, c’est moi”
E accanto alla bella c‘è Vincent Cassel: non a Berlino, dove non ha potuto venire, ma nel film, nel ruolo della bestia. Con l’aiuto del computer, come in larghe parti di questo film. Molte immagini sono di sintesi, d’altra parte anche Disney ne ha fatto un film animato, ma questo rifacimento, secondo il regista, si ispira piuttosto a Jean Cocteau, che portò la favola sul grande schermo nel 1946. Per Gans, il film di Cocteau fa parte del patrimonio della cultura europea:
“Per me è un modo di conversare con Cocteau, per il quale ho un’immensa ammirazione. Ecco, penso che i due film siano complementari e in qualche modo mostrano la persistenza di una certa cultura europea”
“Credo che si debba tornare bambini, come diceva Cocteau – aggiunge la protagonista -: all’inizio de ‘La bella e la bestia’ c’era un breve testo che diceva che bisognava, per vedere il film, avere l’anima di un bambino, e penso che sia il caso anche qui”
In gara nella competizione internazionale per l’Orso d’oro c’erano più di venti film.
Wolfgang Spindler, euronews:
“Con il film ‘la bella e la bestia’ si è chiusa la kermesse, ora c‘è attesa per il nome del vincitore dell’Orso d’oro. Fino ad ora non è emerso nessun favorito, ma tradizionalmente qui a Berlino il film vincitore è una sorpresa”