L’addio di Letta apre una due giorni di consultazioni per formare un nuovo esecutivo in Italia. Enrico Letta ha rassegnato le dimissioni al Quirinale. Un incontro di 45 minuti con il Presidente Giorgio Napolitano ha messo fine a quasi un anno di governo.
Niente passaggio alle Camere, come chiesto a gran voce dall’opposizione. In una nota il Presidente ha dichiarato che Letta non avrebbe cambiato idea e “non sarebbe stato comunque disponibile a presiedere governi sostenuti da maggioranze diverse”.
Il Presidente Napolitano volta pagina e passa alla consultazione delle delegazioni dei partiti. Forza Italia si presenterà con Silvio Berlusconi. Il M5s non ci andrà perché giudica questa crisi “extraparlamentare” ed è ancora ai ferri corti con Napolitano, per il quale ha chiesto l’impeachment.
Il Presidente del Consiglio si dimette dunque senza essere stato sfiduciato dal Parlamento, ma dal partito. E’ il PD, a stragrande maggioranza, con 136 voti a favore e 16 contro, ad avergli praticamente tolto la fiducia da capo del Governo.
Matteo Renzi, già sindaco di Firenze, 38 anni, uscito vincitore dalle Primarie dell’ 8 dicembre, potrebbe essere il nuovo Presidente del Consiglio, senza passare dalle elezioni.
Il momento è ormai maturo per il toto-ministri, si parla di un esecutivo snello che poggerà sulla stessa maggioranza di quello Letta. Sarà quindi fondamentale l’apporto del Nuovo centro destra, i cui ministri si ridurrebbero a tre. Angelino Alfano potrebbe rinunciare al ruolo di vice premier rimanendo però all’Interno.